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Nel primo dei due racconti “L’Orto del Tenente”, Michele Trevi è un commissario di Polizia della capitale che, costretto dal suo superiore ad andare in “ferie forzate”, si reca in Toscana, a Siena dove la sua fidanzata Teresa, lavora come guida turistica. Qui conosce Lorenzo, un professore di lettere in pensione che lo coinvolge in un’indagine su un omicidio che lo riconduce indietro nel tempo, ai giorni della Seconda guerra mondiale. Nel secondo racconto, “Una vecchia casa di pietra”, Trevi ritorna a Roma, dove ad attenderlo c’è una nuova indagine: un topo di appartamenti che, nelle case in cui entra, lascia in bella mostra dei biglietti offensivi nei suoi confronti. Il commissario capisce che per risolvere il caso deve prima riflettere su se stesso e sulla propria vita per capire i motivi di quella sfida e di quelle offese.
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“Non è poi così diversa la vita quando si lotta in ciniche metropoli e ci si perde senza via d’uscita” Cosa accadrebbe se il mondo finisse all’improvviso? Ad attendere il poeta non ci sarebbe più l’inferno medievale di Dante, ma una trafficata megalopoli di oggi dove vivono, fianco a fianco, le anime dei morti e i diavoli. E chi l’avrà vinta nello scontro decisivo tra Lucifero e Dio? Con la guida di Giovanni l’Evangelista e l’aiuto di Brahma, un barboncino parlante, il poeta racconta l’avventura di un’apocalisse contemporanea, tra Santi, personaggi storici, della politica, dell’economia e dello spettacolo. Un assurdo viaggio a Dite, la città dei peccatori, in cui il presente si mischia al passato, e viceversa, nel giorno in cui si rivela il destino finale dell’umanità.
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La cattedrale di S. Tommaso Apostolo, la piazza antistante, sede del mercato cittadino, Corso Matteotti con i suoi palazzi più importati, il Castello con la sua monumentalità e la sua imponenza, l’Orientale, il Palazzo Farnese, la piazzetta del pesce e la Piazza Plebiscito con il fossato verso il nord, racchiudono come in un abbraccio, nel loro insieme, la realtà del quartiere storico originale della Città di Ortona. All’interno di questo “abbraccio” permanevano tracce significative che avevano formato le abitudini e i costumi caratteristici locali. In questo ambito hanno trovato spazio senza interferire negativamente, ma integrandosi fra di loro in modo emblematico, le attività storiche della Città di Ortona. Quando si percorre la Via dei Pescatori, chi è capace di lasciarsi andare alla sensibilità, sente ancora le tipiche frasi dei pescatori, il loro vociare forte e diretto, che rimaneva lontano ed avulso dalla signorilità di chi abitava sul Corso Matteotti o sulla Piazza. C’era nel quartiere una realtà urbanistica dei naviganti, dove le loro famiglie, guardando l’orizzonte mutevole dall’Orientale, potevano vedere la lontananza dei loro cari. La forte presenza della realtà contadina si era ricavata il suo spazio funzionale, le loro case tipiche avevano negli ingressi il posto dove commerciare giornalmente i prodotti della terra, le bottigliette con il vino appese all’esterno erano un richiamo esplicito. Anche i commercianti avevano la loro rilevante e significativa presenza che da Palazzo Farnese a Piazza Plebiscito custodivano il margine sud del quartiere. Gli artigiani con le loro attività rappresentavano una forza vitale, la maestria incontestata di personaggi notati di evidenti capacità ha formato generazioni di professionisti. Gli artisti poi, avevano una presenza diffusa e significativa con una funzione di collante dell’intero Quartiere che viveva intorno e della presenza forte e unica della Cattedrale di S. Tommaso Apostolo. La sfortuna volle che il fronte bellico con la sua mortale distruzione soffermò il suo alito su quella delicata ma indimenticata realtà. Maledetta Guerra!
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Il presente lavoro ha lo scopo di incrementare in ambito sociale le conoscenze e le informazioni relative alle patologie osteo-articolari, come l’artrosi e l’osteoporosi, malattie endemiche per quanto riguarda il tessuto osseo. La maggior parte delle persone conosce il problema solo attraverso un’esperienza personale o il racconto di un parente o un amico. Viene sottovalutato, per l’appunto, il ruolo della prevenzione mediante il trattamento posturale terapico, lo stile di vita quotidiano, dalla sfera alimentare alla condotta lavorativa fino allo svolgimento di attività motorie corrette e non fallaci. L’artrosi e l’osteoporosi, patologie trattate nel libro in questione, sono piuttosto comuni, in ambo i sessi (l’osteoporosi preferisce il sesso femminile) e in tutte le etnie; quello che è meno comune è la tipologia del trattamento di tali malattie, dalla terapia medica a quella posturoterapica. Nel compendio le due patologie che attanagliano il nostro corpo sono illustrate e messe a confronto, analizzandone analogie e differenze; dalla descrizione etimologica al racconto storico della scoperta e dei protagonisti che ne hanno delineato i primi casi, dall’eziologia alla fisiopatologia sino ad arrivare alla fisioterapia motoria per trattare e tamponare tali entità morbose, disaminando dettagli e aneddoti peculiari. Lo scopo primario è quello di maggiorare il flusso di informazioni al popolo per evitare che tali malattie possano nel corso degli anni incalzare sempre di più per via di una prevenzione assente o mal gestita.
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Fuori catalogoLuciano Odorisio prende il tempo, beffardo e crudele, e lo ferma qui, sotto i nostri occhi, in queste pagine, come il fotogramma di un film. E ce lo racconta con fine sguardo cinematografico, lui che alla settima arte ha dedicato gran parte della sua vita. Con uno stile musicale e piacevolmente “sghembo”, ci trasporta dentro un mondo bizzarro, popolato (soprattutto nella prima parte del libro) da bandidos, cowboys poco credibili, cavalli impazziti avvolti da polvere e fango, ’mbriachi, gnoccolone con cosce e sise eccessive e registi eccentrici. Interessanti aneddoti cinematografici finiscono sempre per incrociare i ricordi della sua infanzia, comici quanto commoventi. Incontriamo personaggi singolari, macchiette che racchiudono l’anima schietta e verace della vita di provincia, protagonisti di una commedia abruzzese tutta da ridere. E ancora, figure da neorealismo accuratamente descritte, catapultate in contesti immaginari: verità e illusione s’incontrano in un gioco difficile da decifrare, ma che importa, il bello è proprio questo sconfinare nell’onirico, come accade nell’ultimo racconto, Calda Notte. Nove racconti dove l’autore cerca di dare spessore al ricordo, dilatandolo, cercando di restituire intensità a ciò che nella memoria sbiadisce. Non si può dimenticare. Se si dimentica si muore.
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Che succede a Firenze? La città è teatro di due omicidi avvenuti a pochi giorni di distanza e commessi con modalità che sfuggono a ogni logica. Nel primo caso un uomo è stato trovato morto su di un tetto, ha le mani legate dietro la schiena e la morte è dovuta a una caduta dall’alto, un fatto inspiegabile, essendo il tetto il punto più elevato della zona, per cui non si capisce da dove possa essere precipitato; l’altro omicidio ha per vittima un ragazzo che i suoi assassini hanno prima vestito da sub e poi hanno fatto precipitare in una palestra di roccia. Due sigle identiche rinvenute sui luoghi degli omicidi testimoniano che gli assassini sono gli stessi e appaiono una sfida lanciata alla città e alle forze dell’ordine. A condurre l’indagine è Prospero Gennaro, capo della mobile. Un libro giocato sul grottesco e il surreale, a tratti esilarante. Un racconto dissacratorio rispetto alla seriosità dei gialli classici. * tratto da Wikipedia, l’enciclopedia libera: Md5, è un tipo di codifica realizzato da Ronald Rivest, un crittografo statunitense, all’inizio degli anni novanta, è un algoritmo che si usa in genere in informatica per la crittografia di dati sensibili che vengono trasmessi via web, Questo è un esempio che mostra una stringa ASCII di 47 byte e il corrispondente hash MD5: “Cantami o diva del pelide Achille l’ira funesta.” = 4dd7f0b0ca6c25dd46cc096e45158eb.
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Le protagoniste di questo libro sono le donne. Donne che hanno vissuto sulla propria pelle la terribile esperienza di una delle due guerre che ha sconvolto il secolo scorso e oscurato la coscienza collettiva. Madri, mogli, figlie e sorelle che hanno lottato con passione e coraggio ogni singolo giorno, pur di sconfiggere la morte e, in tutto questo scenario oscuro, l’elemento centrale che rischiara le loro vite è l’amore. L’amore che si esprime in tutte le sue forme e non tiene conto dei pregiudizi dettati dall’uomo che troppo spesso si lascia trascinare dal male che lo vuole simile alla bestia. Questo romanzo è un viaggio nel cuore femminile in cui le soste diventano dialoghi tra sentimenti e necessità, incubi e sogni, speranze e timori, e sono tinte da un unico colore. Un colore che sgorga dal cuore e che annulla qualsiasi confine, anche quello che c’è tra la vita e la morte.
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Giacomo è un giornalista che si occupa del Mistero in una piccola emittente del Torinese e un giorno ha la grande occasione di essere ospitato nel programma del momento nella rete nazionale. L’era dei talenti è il titolo e Maria Morganti, la “Giacobbo in gonnella” come viene definita la presentatrice. Magia e mistero, persone prodigiose e un susseguirsi di avvenimenti concatenati tra loro, forniranno molte risposte, ma susciteranno nuovi dubbi nelle esistenze di Giacomo e degli altri protagonisti di questo romanzo.
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...egli si trova tra due mondi, il presente di una piccola realtà piemontese fatta di famiglia, società e l’immaginario dei racconti che spesso aiutano a scoprire verità, ma anche a nascondersi. Etrar è il mondo raccontato, l’altra faccia di noi stessi; ospita personaggi fantastici che traggono origine da miti e leggende della nostra storia. Si racconta di maschere che influenzano la vita di 20 amici, una ribellione da se stessi, un racconto che parla al lettore di come trovare le proprie verità. Spesso basta un piccolo sussulto, un attimo, un battito di ali per cambiare. Solo, questo il nome del protagonista, scopre che è rinchiuso in una prigione, scappa, corre e si nasconde; sta per uccidersi quando trova l’amicizia di un drago. Inizia a credere che al di fuori dei propri pensieri ci sia una vita...
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Se tua figlia ti dicesse che aveva scelto ancor prima di nascere che tu saresti stata la madre, le avresti creduto? Se tua figlia ha come miglior amico un albero di quercia dal nome Switty con cui parla ed interagisce in vari modi, penseresti che è solo frutto della sua fantasia? Se tua figlia sin da piccola sa e ti dice chiaramente che ha un percorso di vita impegnativo da affrontare, le staresti vicino e la sosterresti con ogni mezzo? Aurora, ragazzina di sette anni protagonista indiscussa di questo romanzo dal ritmo narrante coinvolgente ed emozionante basato su fatti realmente accaduti, sapeva che queste domande mamma Angela non se le sarebbe mai poste. Così insieme a lei e ad altri compagni di viaggio, affronterà ostacoli e prove, tra cui una malattia che le porterà ad andare oltre il visibile, oltre la concezione umana di cura, oltre un sentimento che porta ad immergerti nel tuo Sé più profondo sino ad incontrare i propri mostri per poi riemergere, pronti a vedere la vita su un altro piano, il piano dell’Amore assoluto.
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Uno dei motivi principali dei racconti di Federico Summa, inframezzati dalle scene disegnate da Federica Talanca, con i colori di Fabio Marinacci, potrebbe essere quello legato al tema della reincarnazione, evidente nel testo d’esordio, ma presente anche nei due fumetti. Il motivo della vita in più forme e tempi, emerge infatti come tema focale nella prima serie di strisce, intitolata Le rose del mattino, concretizzandosi nella figura dell’aquila, e ritorna, anche se appena abbozzato, nella seconda serie, I gelsomini notturni, precisamente nella figura della lince che assiste al sacrificio del partigiano. E forse sta proprio qui la grande lezione di Summa, di Talanca e Marinacci: l’esaltazione della potenza della vita e, come sua energia principale, dell’amore, potenza che consente agli esseri di trovare sempre nuove vie, nuove strade, nuovi compimenti.
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In occasione della Giornata Mondiale della Poesia, è stata realizzata un’antologia che raccoglie le poesie di oltre 150 autori. I poeti, provenienti da tutta Italia e da paesi quali Argentina, Iran, Spagna e Grecia solo per citarne qualcuno, hanno aderito a questo progetto poetico che ha visto la supervisione del prof. Massimo Pasqualone. Il volume riporta in copertina un dipinto del pittore Carmine Galiè, “Nuotando”. Scopri tutti gli autori presenti nel volume nella sezione Autori.
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Voglio essere Eccezione è un diario intimo, nel quale la poetessa, teatina d’adozione, vive il tempo della vita attraverso la capacità di dire le emozioni che si fanno verso, parola poetica, lirica, attingendo ai temi ormai noti al pubblico ed agli estimatori della scrittura di Filomena Grasso. Una scrittura che sovente diviene metascrittura, come si addice ad una giovane scrittrice, una riflessione sul perché della scrittura, sul suo fondamento.
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Un uomo complicato. Una ragazza di provincia. Un viaggio emotivo alla scoperta di pulsioni e desideri più profondi. Una rivelatrice presa di coscienza: da Kelly a Miss Bloom. L’ambizione della protagonista, Kelly Bloom, è quella di emanciparsi, abbandonare la vita di provincia e realizzare i propri sogni e aspirazioni. Da Inveraray, graziosa cittadina scozzese, ad Edimburgo; dall’emporio di famiglia al mondo cool degli avvocati e notai della capitale. Dalla storia d’amore con Edward al rapporto controverso con il notaio Mr. Schutzberg, dispotico datore di lavoro. Kelly Bloom è un romanzo sentimentale e psicologico, con un finale aperto che lascia nel lettore uno spiraglio per l’evoluzione successiva della storia.
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Un barman, un uomo ed una donna misteriosa. E un cocktail. Unico e vero motore degli eventi."Cosa ti faccio ragazzo?" "Il solito..." "Lo dici in modo strano..." "Vorrei che tu lo faccia buono come la prima volta..." "Perché?"... "Perché è l'ultimo che berrò, dopo di esso non me ne dovrai fare più..." "Sei sicuro?" "No. Ma ci devo provare...devo uscirne fuori altrimenti..." "Altrimenti cosa?" "Non lo so di preciso ma non sarà bello...non lo sarà per nessuno..." "Così mi fai paura." "Io ce l'ho già addosso la paura...mi è entrata dentro e non ne vuole sapere di andare via ed ha il volto di una donna..." "Questa è ossessione..." "Non so cosa sia...ma una cosa è certa..." "Cosa?" "Mi sta distruggendo. Piano. Da dentro. E ho paura...".