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  • Nicola, Fausto e Sergio sono tre bambini “speciali” a causa delle loro malattie. Una leucemia, una meningite, una nascita prematura; tre storie, tre vite diverse, ma unite dallo stesso filo conduttore…la speranza nel futuro. Una continua battaglia contro la malattia, contro lo Stato e la sua burocrazia, ma soprattutto contro l’indifferenza della gente e della società. In questo libro conosceremo tre grandi guerrieri, anche se piccoli per età, ma con un coraggio da leoni. Buona lettura e buona riflessione a tutti voi.
  • Ortica

    13,00
    Tea vuole uccidere suo padre. È spinta da un sentimento incontrollabile di rivoluzione meditata. Ha una madre lontana dai suoi rigogliosi ideali, ma la protegge senza incanto. Con lei scambia lettere stanche, intimorite, morte, vive. Marta, la sua compagna di cella, è una fioraia meticolosa e delicata come petali di lillà. Marta scrive a una dottoressa sfibrata dal quotidiano ma stuzzicata dalla sensibilità dell’amata. Abbracci e nodi di anime complesse, che meditano tra dubbi e risposte, sulle tiepide esistenze.  
  • Una scimmia di pezza, cinque bambini. Cinque storie si snodano da un capo all’altro del mondo, unite da un pupazzo che intreccia vite diverse tra loro, accomunate dal dramma dell’infanzia negata. Da un villaggio asiatico, che baratta lo sfruttamento minorile con la sopravvivenza, all’agiatezza corrotta e smaniosa di una famiglia borghese in una città italiana, con la sua inquieta periferia che pullula di invisibili povertà; dalla tranquillità di un indolente paesino della provincia al drammatico esodo di un popolo precipitosamente in fuga dalla guerra. Storie di vite innocenti in cerca di una salvezza spesso negata, raccontate attraverso lo sguardo di una scimmia di pezza, testimone silente di una narrazione senza riscatto.
  • «Quando a un viandante, che nel corso della propria vita non fa altro che mettersi alla ricerca di un pizzico di quell’amore che riesca a rendere tutto più vivo, capita, per caso, di girare un angolo diverso da quello verso il quale lui stesso aveva precedentemente scelto di dirigersi, e di trovare una fanciulla persa nel caos, nel bagliore e nel rumore di una metropoli europea, egli stesso non può far altro che fermare la sua corsa verso quell’attimo di felicità pensato e poi volato via». Alla parola viandante, da lui pronunciata, mi sono bloccato. Eravamo due simili nello stesso posto. Io viaggiavo per raccontare storie di vita quotidiana. Lui, di colpo, aveva trovato qualcuno che potesse scrivere ciò che sentiva al suo interno. Due viaggiatori immersi in altrettanti e diversi viaggi.
  • Una dirigente scolastica tenace e piena di creatività, studenti vivaci e aperti al confronto con coetanei svedesi in uno scambio culturale, un paese d’Abruzzo alle pendici della Maiella. Sono questi gli ingredienti di un racconto che accompagna il lettore in una storia fatta di tante storie: quella della dirigente che indossa il nome che le si addice perché riesce, pur tra ostacoli, a realizzare sogni importanti per sé e la sua comunità scolastica, quella di ragazzi stranieri che vivono una bella esperienza di amicizia e di amori che sbocciano, che conosceranno e ameranno miti e leggende legate al posto che li ospita. Quando un improvviso disastro nella lontana Goteborg costringe i giovani svedesi a restare molto più a lungo del previsto a Licaso, ci saranno momenti durissimi ma Vittoria, insieme ai ragazzi tutti, con indomita volontà, riuscirà a realizzare una nuova scuola. Straordinaria, una vera eccellenza europea. Un racconto pieno di vita, di valori, con un sapore di fiaba.
  • Gino, disabile sin dalla nascita, ha trentanove anni quando decide di trasferirsi nella casa di cura “Villa Immacolata”, lasciando la casa paterna e permettendo all’anziana madre di vivere il resto della vita insieme al fratello. All’interno di quella struttura, la sua vita, impregnata di solitudine, verrà scossa dalla presenza di Nicola, una creatura innocente, misteriosa; colui che lo “salverà”. La quotidianità di “Villa Immacolata” riserverà a Gino ulteriori sorprese: l’amore e la passione s’intrecceranno con il dolore e la sofferenza, creando un vortice emotivo incalzante e coinvolgente. Un romanzo escatologico, un giallo sentimentale, una storia dove la vera protagonista è la Provvidenza che guida le vicende dei personaggi lungo il filo delicato della speranza.
  • Quando ho iniziato il diario di poesie «Guardando a Ovest» camminavo lungo il cammino di Santiago de Compostela. Era inverno e spesso nevicava, e la neve rendeva la Meseta ancora più piatta, uniforme e desertica di come già appare. E pensavo che era la prima volta che attraversavo una nazione a piedi per l’intera sua larghezza. Che la linea sottile che segnavo giorno dopo giorno con il mio passo divideva la Spagna in due e, come un sentiero, congiungeva me, a quel me che aveva deciso di camminare. È dal desiderio di protendersi, di affacciarsi oltre i propri confini, di valicare le proprie abitudini che scaturiscono le parole di questa raccolta. Data pubblicazione: prossimamente
  • Pagine di una vita racchiude al suo interno il viaggio di un uomo, dai primi scoloriti ricordi della fanciullezza alle nitide visioni dell’età matura. Un racconto avvincente, costruito come una specie di diario, nel quale prendono vita volti, suoni, profumi e sapori che porteranno il lettore a perdersi tra sentieri del deserto africano o tra i vicoli di una tranquilla cittadina francese. Uno spaccato sulle vicende che hanno caratterizzato il mondo a cavallo tra due secoli, viste con gli occhi semplici di un uomo innamorato della vita.
  • Reggio Emilia, 1501. I giovani fratelli Bebbi, stanchi di assistere in silenzio allo spadroneggiare di Zoboli e Scaioli, non capiscono perché il padre non si opponga, come dovrebbe la longa manu del Duca d’Este. Sentono il dovere di fare ciò che il genitore sdegna: prendere in mano la fazione. La disputa tra Zoboli e Benedettini, tra la zia Badessa a una suora degli Scajoli, offre ai Bebbi l’occasione di farsi valere. La discordia del convento si spande per Reggio e i Bebbi imparano presto che pure le buone azioni si pagano. Tra le cospirazioni sussurrate, una minaccia il Duca Alfonso e i Bebbi dovranno salvarlo, mentre gli Scaioli ambiscono a scalzare gli Zoboli. Con «Il convento della discordia» si consolidano le fazioni che nella saga «Alfieri del Duca» combatteranno per gli Este o il Papa.
  • Roma, 1985. Dopo anni difficili, la città sembra pacificata. Le vite di Elisa, studentessa di buona famiglia, Maurizio, fedele braccio destro di un piccolo malavitoso locale, e Nelson, esule brasiliano un po’ trafugatore e un po’ mercante d’arte, si intrecciano tra amicizie e amori. Hanno in comune la voglia di rifondare le loro vite e la speranza di trovare nell’altro il compimento di sé. Elisa e Nelson decidono di fidarsi di questa città e della sua magia, che però li tradirà. Dieci anni più tardi, sarà Maurizio a offrire a Elisa l’opportunità di ricominciare. Un romanzo di formazione contestualizzato in una città anch’essa in evoluzione, prodiga di promesse ed evocatrice di desideri come il canto di una sirena.
  • C’è molto d’Abruzzo in quella che è stata la prima, grande corsa automobilistica del secolo scorso: il Gran Premio di Tripoli del 7 maggio 1933. Abbinato ad una lotteria, la prima effettuata a norma di legge, il biglietto acquistato dal Segretario comunale di Cellino Attanasio – paese in provincia di Teramo – sarà sorteggiato con il bussolotto corrispondente al corridore Tazio Nuvolari. Apriti cielo, accade di tutto e di più: Nuvolari si reca in Abruzzo, poi a Roma per un accordo di massima insieme ad altri piloti, favoriti per la vittoria finale. Utilizzando la tecnica del racconto basata su fatti ampiamente documentati dall’editoria nazionale dell’epoca, Paolo Martocchia confeziona una narrazione puntigliosa, con una chicca: l’arrivo di Nuvolari a Cellino e lo scontro con la bicicletta del ciclista amico di Bartali.
  • Sulle tracce di un misterioso frammento epigrafico rinvenuto ai piedi della Maiella alla fine dell’Ottocento, la missione archeologica francese diretta dal prof. Jean-Pierre Comin, impegnata in una campagna di scavi nella necropoli di Còmino, si imbatte in qualcosa di straordinario e di inaspettato. Ma sinistri e misteriosi ammonimenti che riemergono dal passato consigliano di non procedere oltre...
  • Un nuovo intrigo pronto e servito per Giulio Fantini. Stavolta, oltre a tentare di districarsi nella propria complessa sfera sentimentale, dovrà scoprire l’omicida dell’abbiente professore di matematica, oramai in pensione, Loris Rivoliotti freddato nel suo appartamento in pieno centro. Molti i misteri che avvolgono l’esistenza di questo romagnolo il cui anagramma è Tiritillo Viroso, soprannome con cui è più conosciuto in città. Trasferitosi in Abruzzo per lavoro, è costantemente accompagnato a belle donne e mantiene un tenore di vita ben al di sopra delle sue possibilità. Anche il vicequestore Astolfi non se la sta passando bene, impegnata com’è in problemi personali che assillano e molestano la sua serenità. Non sarà facile, ma anche stavolta con la sagacia che lo caratterizza, c’è da scommetterci che il nostro farmacista farà di tutto per venire a capo dell’enigma.
  • Il libro è una raccolta di digressioni su musica, alchimia e Natale. I singoli capitoli sono tratti, con i necessari adattamenti ed integrazioni, da altrettanti ‘post’ pubblicati negli anni su ‘Chemyst’s Blog’. È arricchito da una ‘Nota Liminare’ di Marwan, il cui pseudonimo cela un’alchimista operativa con vaste conoscenze storico-archeologiche, e da una ‘Prefazione’ di Alessandro Nardin, musicologo studioso dei rapporti fra musica ed esoterismo.
  • Per affrontare il blocco dello scrittore e riprendersi dopo una brutta malattia, Giulio si trasferisce a Villa Adriana. Qui, grazie ad un meraviglioso ritratto e ad una lettera d’amore ritrovata per caso, “incontra” una donna ottocentesca, Adriana De Panfilis. Rapito dalla personalità di Adriana, Giulio torna a scrivere. E lo fa rispondendo proprio a quella lettera. Ci sono amori destinati a fallire per un dispetto del destino, altri che riescono a oltrepassare le barriere del tempo e della morte. Proprio come quello che nasce fra i due protagonisti. Come per magia, la misteriosa donna risponde a Giulio scrivendo nuove e appassionate lettere. Ma com’è possibile tutto ciò? Delirio? Sortilegio? O forse l’amore, per realizzare i suoi scopi, a volte può servirsi anche di sentieri sconosciuti?
  • 1564 Due amici si rincontrano dopo diverso tempo. Tancredi e Omar sono sempre stati uniti, entrambi sono dei commercianti, seppur provenienti da parti del mondo opposte. 1566 Una guerra imperversa in tutto l’Adriatico. La flotta turca ha già annientato tutte le fortezze, ad eccezione di quella di Tollo e di Pescara, quest’ultima sarà la prossima a subire l’attacco. Si avvicinavano sempre più all’obbiettivo di conquistare le Isole Tremiti, imponendo la loro supremazia con le loro 105 galee. L’ammiraglio Pialy Pascià doveva scontrarsi con Giovan Girolamo Acquaviva I, ma si scatenerà un ulteriore tipo di conflitto, tra i due amici, uno supportato dalla fede, l’altro supportato dall’onero militare del suo stato. I due si trovano, loro malgrado, a combattere una guerra l’uno contro l’altro e allo stesso tempo a lottare contro sé stessi, i loro sentimenti e la loro lealtà.
  • Un tuffo nell’opera toccando con mano il vissuto dei protagonisti. L’idea di partenza, pensare il calcio come la cosa più importante tra le cose meno importanti. L’attrattiva è data dall’esistenza di personaggi veri o di fantasia che in maniera diversa e del tutto personale hanno provato e condiviso emozioni con complicità e coinvolgimento, catturando il lettore e colpendolo con la metafora che nel calcio, come nella vita solo con amore puoi giocare una partita vera. Il racconto porta i protagonisti indietro nel tempo e consente alle nuove generazioni di assaporare quel gusto per lo sport e per la vita sociale che a volte fatichiamo a spiegare ai nostri figli, la nostalgia che viviamo. Una storia Intrigante. Un libro dinamico, che consente tuttavia pause e riflessioni.
  • Suoni, musiche, giochi di parole, paesaggi e profumi, contornati da aneddoti e metafore, portano l’autore a ripercorrere la sua vita e soprattutto la vita di un caro amico dotato di valori fisici e mentali straordinariamente fuori dal comune e partendo da queste rare doti, decide di prendere e apprendere tutto il bene che ne viene scaturito. I due amici condividono, non solo la quotidianità della città abruzzese dove vivono, ma anche tante attività sportive, una su tutte, l’atletica. Fanno da cornice persone, personaggi e figli del mondo, che si susseguono in un racconto di vita vissuta, come tessere di un grande puzzle. Pezzo dopo pezzo, ogni tassello trova il suo posto e il risultato finale sarà un mosaico di esperienza e di vita, di ricordo e di speranza, che avrà come epilogo un invito finale.
  • Luglio 1943. Un’ombra nera aleggia e scivola per le stradine del paese. Tra matrimoni mancati, preti irosi, medici condotti spediti al fronte si giunge al famoso 8 settembre. La notte in cui i tedeschi giungono in paese da invasori e non più da alleati, una fragile e indifesa vecchina viene uccisa. Sembra il delitto compiuto da un ladro occasionale, ma la vecchina non era né fragile, né indifesa. Custodiva importanti segreti a cui tutti i personaggi del romanzo danno la caccia. Solo uno, però, riuscirà a capire l’arcano.
  • Lamerica

    14,00
    Dall’Unità d’Italia fino agli anni 20 del secolo scorso, vi è stata una forte emigrazione italiana verso le Americhe, l’Australia ed alcuni Paesi Europei. Dei trenta milioni dei migranti, un terzo circa, é tornato in Italia, per nostalgia, per fallimento, per difficoltà di integrazione, per aver accumulato una modesta ricchezza. Ad emigrare furono soprattutto i mezzadri ed i minatori per fuggire da una condizione di miseria. Ma nei nuovi Paesi non sempre trovarono condizioni favorevoli e non tutti riuscirono a migliorare le loro condizioni di vita. Questo romanzo racconta delle vicende di due ragazzi, mezzadri marchigiani, che, emigrando negli USA, hanno incontrato molte difficoltà, fino a dover tornare in Italia, e del ruolo della loro madre, vero leader della famiglia, perennemente impegnata a ricercare un diverso destino per i figli, che li affrancasse dalla mezzadria. Alla fine anche il suo ruolo di “ Vergara” viene messo in discussione dal determinarsi degli eventi.
  • “Sherlock e Gabriele” mi era piaciuto (come ogni scarrafone ...), ma non pensavo ad un seguito. Il Mar. Luigi Bargelletti dei RRCC aspettava però, nei recessi della mia coscienza, indomito lottando contro il crimine; poi sono venute in suo aiuto tre Regie G.d.F. Disponevo così di quattro militari, per affrontare la I G.m., pochi, per contrastare il malaffare. Le Regie sono state indisciplinate, perchè, dopo essere trasut e’sicc, come militari, se’s’ò mis e’chiatt’, come investigatori, indagando su fatti di corruzione paradossali, seppur reali, come il commercio delle ossa dei caduti, utilizzate per farne concime, ma sempre attuali. Avevano seguito d’Annunzio a Fiume, da Arditi, ma, dopo quella parentesi entusiasmante, si sarebbero trovati a dover tornare nei ranghi, seppur non alla fame, come accadde ad altri reduci, che indossarono la “camicia sordida” pur di sbarcare il lunario. Grazie al Comandante iniziano invece una nuova vita, pur in tempi difficili che vado a narrarvi.
  • L’autrice, nei 33 versi che contraddistinguono la silloge Verso la luce, interpreta il proprio ego, cerca di conoscerlo, affronta il dilemma tra l’essere davvero ciò che si è e l’apparire come la società ci vuole. Non è un viaggio concluso, il suo. E ci invita a farlo insieme a lei perché anche la verità rientra nella luce: ciò che sembra vero potrebbe non esserlo e la luce aiuta a fare chiarezza. La luce rappresenta anche la forza. Il dramma della lotta interiore, e a volte contro i propri fantasmi del passato, viene spazzato via dalla sensibile forza mentale della Bucci. Quindi il titolo del libro è una poliedricità di significati che il lettore scopre man mano e che portano a comprendere sia il passato che il presente del tragitto che condurrà la poetessa verso una nuova rinascita. E, passo dopo passo, verso dopo verso, ci invita a rinascere assieme a lei.
  • Testi Michele Di Conzo Illustrazioni Guen Ravazzoni Interviste Dario Maggipinto

    ho dei sogni non so come realizzarli ma se mi guardo indietro credo sia già un buon punto di partenza

  • prefazione di don Luigi Ciotti Affiancare il senso alla misura è un’operazione perfetta se l’intermediario tra i due termini è il denaro. Se il denaro è ormai la misura di tutte le cose, il fine della nostra esistenza, esso è in grado di dare, purtroppo, anche un senso alla nostra vita: tutto è orientato verso di sé. E incentra- re la vita sul denaro significa rifiutare la moderazione, che non è altro che il rigetto della misura, con uno slittamento del senso negli eccessi.
  • Il protagonista di questo libro è un piccolo borgo, Bisenti, teatro dell’infanzia e della prima gioventù, cui l’autore si riavvicina nella tarda maturità. Uomini e donne semplici, ricchi di spiritualità ed autenticità, si avvicendano attraverso l’intercalare delle stagioni. Scorrono le stagioni metereologiche e con esse le stagioni della vita, portandosi dietro gioie e dolori, amori felici e amori disperati, tradizioni popolari e tradizioni famigliari, gioventù e vecchiaia, nel silenzio o nel clamore di un tempo che inesorabilmente trascorre, scrivendo indelebilmente la storia di ognuno. Impressi nelle pagine resteranno vive storie, tradizioni e personaggi, altrimenti offuscati dalla lotta quotidiana alla sopravvivenza.
  • Si piange e si ride con Odorisio, in questa raccolta di racconti a tratti esilarante, a tratti commovente, soprattutto trasgressiva, fuori da ogni regola, ma lui se ne frega, è irriverente questo regista, sceneggiatore, scrittore, ma soprattutto uomo. Ed è proprio la sua umanità che emerge tra le righe dissacranti di questo scritto. Non fa sconti, non scrive per compiacerci, scrive per raccontarci la verità, in una scorribanda divertita e spietata. E poi quella donna, la Moglie del Capitano... Una verità, la sua verità, di un mondo che sembra si possa toccare, sentirne i sapori, gli odori, la musica, tutto sembra vivo intorno a noi, dentro di noi. Le fantasie dell’io narrante sono le nostre stesse fantasie, anche le più vergognose. Solo che lui ha avuto il coraggio di raccontarle, addirittura di scriverle. Ha esagerato? Sì, probabilmente sì! Ma lui è Odorisio, lui può! E noi? Noi possiamo leggerlo. E ritrovare noi stessi. E alla Moglie del Capitano piaceva fare l’amore...
  • Ad Enrico, allenatore 45enne ed ex giocatore professionista di calcio, viene affidata una squadra di ragazzi di un quartiere malfamato di Roma. A tutto pensava, quando accettò l’incarico, tranne che al posto di normali adolescenti, si sarebbe trovato di fronte a giovani per lo più dediti ai furti e allo spaccio. Quindi lottare, o mollare ancor prima di cominciare, come ha sempre fatto nella sua vita? La scelta sembrerebbe ovvia. Ma tra quei giovani c’è un ragazzo che gli ricorda tanto qualcuno. E così accetta la sfida, provando a fare l’impossibile, perché il possibile, da quelle parti, non é mai bastato. Il quinto punto è un romanzo che parla di opportunità, della percezione del mondo come possibilità e non come imposizione. E, certamente, di motivazioni profonde che risiedono in ogni essere umano, a dispetto della forma. Ma parla anche e soprattutto di un uomo che, cercando di salvare gli altri, proverà a salvare se stesso.
  • La missione di questo libro è far conoscere in Abruzzo gli abruzzesi che hanno avuto successo all’estero e comprende interventi di Giovanna Di Lello, Direttrice del John Fante Festival, insegnante e giornalista; Laura Di Russo, giornalista, responsabile Ufficio Emigrazione Regione Abruzzo; e Giovanna Frastalli, sociologa e operatrice culturale. I sottotitoli di questo terzo volume potrebbero essere: “Far conoscere gli abruzzesi all’estero in Abruzzo” e “Come avere successo all’estero”. Infatti il libro presenta 58 personaggi che sono partiti da 36 paesi dell’Abruzzo, diretti in 12 nazioni diverse, dove hanno ottenuto successo. Tutti questi personaggi sono stati presentati in precedenza nella rubrica domenicale de “Il Messaggero” (dorso Abruzzo). Mentre in passato l’;Abruzzo esportava manodopera, oggi esporta talenti in tutti i settori. Nel libro si trovano molti esempi da seguire per avviarsi verso una buona carriera e dovrebbe essere una lettura prioritaria per i giovani.
  • (a cura di) Giuseppina Fazio - Nicoletta Fazio con un racconto inedito di Rolando D’Alonzo Più volte si è cantato il requiem aeternam per il racconto, genere che nell’editoria soffre una certa, neppure malcelata, disapprovazione. Eppure, sebbene surclassato dal romanzo, po- trebbe vivere – e non mal vivere – una stagione di rifioritura. Ne sono testimoni i testi che danno corpo a questa raccolta, selezionati nell’ambito della terza edizione del Premio Letterario Internazionale “Scribo”, cornice e luogo d’incontro di una cerchia di storie e di autori. Un’antologia tessuta da molte mani è sempre una scommessa, un andare oltre la compattezza rassicu- rante del nome singolo in copertina, un protendersi verso un polimorfismo di vicende e di stili, di anime e di ragioni – molteplici e talora insondabili – della scrittura. Oltre l’azzurro, troverete cieli di metallo e, al di là delle nubi più fitte, scoverete lembi di terra o isole nel mare. La traversata che state per affrontare avrà ritmi inconsueti, sicché sarete sospinti da fiati asciutti o epigrammatici oppure da fraseggi fitti di volute: in ogni caso, ascolterete voci senza contraffazioni, mescidate insieme a quel grande racconto che è la vita.
  • Cartoline dai Borghi della Lettura è l’insieme di persone, piazzette, monumenti, biblioteche, panchine letterarie e tanto altro, espressione di un circuito presente da Nord a Sud dell’Italia. I luoghi che hanno un forte legame con la lettura possono esercitare una forte attrattiva. La lunga lista di Cartoline è la sintesi di una realtà associativa che ha fatto del libro un volano in chiave turistica.
  • Arrivati all’altezza del Silven Light Bridge, nel breve tratto in cui i convogli del metrò riemergono sopra il suolo, mi incantai a vedere la città nuda che era la scenografia della mia vita. Migliaia di luci accese, le insegne scintillanti, le vetrate degli uffici ancora pieni di gente, i cantieri con le gru che gareggiavano in altezza coi grattacieli pazzi di vita... Eppure, tutte queste cose insieme non riuscivano a scalfire il fascino sordido di una città che non mostrava la sua vera anima, che affogava nei colori e annegava in una esibita sazietà la sua oscura disperazione. “Chissà”, pensavo, “cosa sta accadendo in questo preciso momento all’interno di quelle mura o al buio dei cortili, nei mille vicoli coi loro tombini putrefatti di sangue e di menzogna...”
  • Giovanni Berti è un giornalista sportivo affermato a livello nazionale, un giorno riceve l’incarico di scrivere un pezzo sulla finale di calcio amatoriale tra una squadra sconosciuta di montanari e una squadra blasonata. Da prima rifiuta offeso, ma poi prende a pretesto l’incarico per tornare a visitare i luoghi della sua infanzia abruzzese. Questa opportunità gli farà conoscere il calcio vero, quello fatto di polvere e sudore, di fatica e dolori, di trascorsi di vita di calciatori “imbranati, maldestri e zoppi” che lottano per la vittoria facendo leva sull’amicizia e il rispetto. Questa esperienza gli cambierà la vita.
  • Tutto è cominciato prima...la storia si riferisce a qualcosa che è già accaduto, ma non tutti lo sanno. Meer è un piccolo borgo che si affaccia sul mare e quando una persona nasce il suo nome viene scritto sulla sabbia. Quando muore viene cancellato dalle onde del mare. Quattro fratelli: Olivia, Grace, Levi e Nathan, ognuno con passioni differenti e molto legati tra loro, conoscevano bene il loro mare, ma una brutta notizia li portò a notare quello che non avevano mai visto fino ad allora. In TV annunciarono la misteriosa scomparsa di alcuni ragazzi. Nonostante i problemi e i pericoli che sapevano di dover affrontare decisero di avventurarsi alla ricerca dei giovani scomparsi, senza dire nulla a nessuno. Vicino gli scogli scoprirono una zona ancora inesplorata, una grotta che pareva coperta da un sottile velo d’acqua. Una volta oltre la grotta, tutto sembrava uguale al loro mondo, almeno all’apparenza...
  • “In questa raccolta di racconti brevi, lo scrittore ortonese Attilio Alessandro Ortolano (Lanciano, 1993) esplora le idiosincrasie e le assurdità della vita contemporanea, le profondità dell’animo umano e la difficoltà di essere fragili. I suoi personaggi incarnano diverse condizioni dell’individuo; ricercano l’autenticità in un mondo sclerotizzato dalle consuetudini e dalla ricerca della speranza. I racconti “Anima e topi”, “Aspettami nel futuro, se possibile”, “Il peso dell’artista” e gli altri evidenziano una continua tensione alla ricerca di una verità per la quale il prezzo da pagare diventa una intima inadeguatezza, che tuttavia i protagonisti combattono con la grazia di chi cerca di mantenere intatta almeno la propria luce. In calce, alcune lettere dal futuro, scritte dai personaggi del suo ultimo romanzo, Ossigeno (Edizioni Augh, 2020)”.
  • Trascurabili tracce di vita è un romanzo breve che mescola vicende di vari personaggi coinvolti in un terribile incidente stradale a Selva Adriatica, una fantomatica città del centro Italia. Sono vite a perdere, spesso drammatiche, o meglio, come recita il titolo del libro, sono trascurabili tracce di vita che compongono un affresco crudo, ma al tempo stesso surreale e delirante, della difficoltà dell’esistenza nella società attuale. Sono L’ambiguità, la doppiezza del comportamento, la violenza psicologica a dominare sotterraneamente ogni azione dei vari protagonisti. È spesso la musica pop anni 70 e 80 a trascinare ciascuno in mondi paralleli strani e inquietanti, per compensare le carenze affettive di ogni protagonista o per rendere più accettabili le proprie insoddisfazioni. Lucarini ci fa annegare nel suo universo tragicomico, atroce e surreale al tempo stesso, facendoci spesso perdere riferimenti spazio temporali certi.
  • Parlare di Lera vuol dire parlare di passione poetica. La raccolta tra l’essere e l’apparire crea le basi di un linguaggio aulico atemporale adatto a tutte le generazioni e rivolto a tutte le epoche che fa intravedere percorsi non solo poetici da tempo cercati ma soprattutto terapeutici. La ricerca della metafora oscilla tra l’Essere e l’Apparire disvelando un mondo di complessità (con Odi più strutturate) e semplicità (con Odi più elementari che), laddove lo scrittura è un modo per dire ciò che non si riesce ad esprimere in altro modo, attraverso quei contrasti esistenziali che tengono insieme sguardi muti e cuori galoppanti, respiri ansimanti e fresche carezze.
  • Divertimento, ironia, ma anche stupore e commozione in questa raccolta di filastrocche e componimenti per ragazze e ragazzi. Il tutto sotto il segno della pura fantasia. Non son poesie... e saprete il perché.
  • Dapprima un tentativo di strangolamento non andato a buon fine, quindi una risolutiva spinta dal balcone del terzo piano ha spento la vita di Manuela Licitra, una quarantenne locale nata da genitori siciliani. Un omicidio apparentemente inspiegabile data l’esistenza asettica della donna, nubile e la cui unica preoccupazione è accudire la madre malmessa e vedova da troppo tempo. Questo è il preludio del nuovo enigma che incarta e scombina i pensieri di Giulio Fantini, farmacista per hobby e sagace investigatore all’occorrenza che non disdegna gli ammiccamenti appetibili del nuovo vicequestore di Chieti anche se la sua ferma volontà è riconquistare il cuore di Claudia da cui sta aspettando un figlio. E così entrambi, poliziotto e farmacista, iniziano ad indagare sulla regolare e regolata presunta quotidianità della vittima...
  • Giorgio il cavaliere e il drago Sputafuoco è stato scritto nell’aprile del 2020 in occasione dell’onomastico del piccolo Giorgio, con il desiderio di rendere“ normale e speciale” una giornata come tante in un mondo immobilizzato dalla pandemia. Regalare ai nostri bambini “ momenti di normalità” di fronte alle difficoltà della vita è una sfida quotidiana a cui non dovremmo mai sottrarci come genitori, educatori e figure di riferimento. Donate momenti di presenza e leggerezza ai vostri bambini e loro ne daranno a voi. Questo libro racconta la storia di un drago arrabbiato e di un bambino coraggioso e sensibile, che sa andare oltre le apparenze, per arrivare dritto al cuore. Questa storia, tuttavia, non parla solo ai bambini, ma si rivolge anche agli adulti che vogliono regalarsi la possibilità di riscoprire un mondo fantastico, fatto di bellezza e semplicità, che nutre e arricchisce gli animi.
  • Area est di Milano, notte di Natale del 1998. Un attentato dinamitardo coinvolge la guardia giurata ventisettenne Rocco Sparàno, privandolo di un occhio e dell’uso parziale della gamba. A collocare l’ordigno è stato Carlo Valmandra Bolognesi, giovane studente universitario appartenente ad una ricca famiglia borghese e militante in un gruppo anarco-insurrezionalista. Si srotolano da questo momento, e per quasi un ventennio, le vicende in parallelo dei due protagonisti, dando luogo ad un confronto serrato, sebbene diseguale, con gli acuminati frammenti dell’esistenza. Sandro Galantini, al suo esordio come romanziere, pone il suo sguardo lenticolare sulle connotazioni psicologiche dei due, per taluni aspetti affini, denudandone con grande efficacia, grazie ad una scrittura assai elaborata per quanto scorrevole, gli strati più friabili ed indugiando sui tanti ed obliqui livelli della loro personalità. Rocco arriverà a scoprire l’autore dell’attentato che gli ha ipotecato la vita? E Carlo, che con la sua vittima pure condivide tormenti e graffianti ripiegamenti interiori nel contrappunto tra passato e presente, troverà mai quella metà dove giace il suo cuore? Vi sarà, insomma, la possibilità che i conti vengano in qualche modo pareggiati? Ha assenze la notte è un avvincente taccuino di viaggio: quello di esistenze in bilico tra tenebre e luce mentre il tempo, con i suoi grumi di memorie, non è che un ostinato assedio di ferite d’anima e di sottrazioni.
  • Ritornato a Roma dopo qualche giorno di riposo passato in Toscana in compagnia della bella Teresa, il commissario Trevi si ritrova catapultato in un nuovo caso. Un suo amico che lavora al Quirinale è vittima di un pestaggio che lo riduce in fin di vita. Tutto quello che il commissario ha in mano per portare avanti le indagini è un nome scritto su un vecchio giornale: Aron Saimi. Tra misteriose sparizioni e personaggi di dubbia moralità, Trevi scoprirà all’interno delle stanze del Quirinale intrighi e giochi di potere che non avrebbe mai potuto immaginare.
  • La Guida del Cammino è uno strumento agile, tascabile, di facile consultazione, che il pellegrino potrà portare con sé per scoprire tutte le meraviglie di un percorso unico e straordinario.  La prima parte illustra una ad una le 29 tappe (+ le 3 tappe della “Variante montana”), descrivendone le peculiarità salienti, le caratteristiche plano-altimetriche e i principali punti di interesse; per ogni tappa saranno presenti la cartina dettagliata, realizzata su base Google, e appositi focus sulle emergenze culturali più importanti, nonché brevi note sui Comuni sede di tappa. La seconda parte, invece, contiene approfondimenti sugli aspetti storico-culturali del Cammino, con alcuni brevi saggi che raccontano della millenaria presenza umana lungo il percorso: transumanza e tratturi, eremitismo e monachesimo, santuari e luoghi di culto, con un ricco apparato fotografico. Alla fine del volume ci sono notizie utili, raccomandazioni, consigli e suggerimenti per chi si mette in cammino. Uno strumento indispensabile, che accompagnerà il pellegrino dalla partenza all’arrivo.
  • Fuoriclasse

    15,00
    “Ho scritto questo libro nell’unico modo in cui mi era possibile farlo: ascoltando i bambini che ho intorno e il bambino che è in me. Nessuno fantastica così tanto e così bene come i bambini. E l’arte, in ogni sua forma, è innanzi tutto immaginazione. Dell’arte immaginifica, i bimbi, con la loro autenticità e ingenuità, sono i geni!!! O forse i maghi! Insomma, i Fuoriclasse!!!” Rigel Bellombra
  • Demos

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    Perchè la politica tende a generare una classe dirigente sempre più mediocre, in cui alle elezioni prevalgono quasi sempre i personaggi più scaltri, subdoli ed incompetenti e non le persone più preparate, oneste e sensibili alle istanze sociali? Come è stato possibile che il sistema democratico, creato per servire gli interessi generali della collettività, si sia tramutato in un distorto apparato, il cui principale scopo è quello di massimizzare il potere, i privilegi e gli interessi personali di una casta autoreferenziale di politici di carriera? Esiste una via di uscita dall’attuale palude in cui sta degenerando il sistema democratico, o dobbiamo rassegnarci al ritorno a sistemi di governo di tipo autoritario? Questo libro cerca di rispondere a queste domande, fornendo una visione d’insieme dei tanti problemi all’origine della crisi degli attuali sistemi democratici, illustrando, nel contempo, le riforme istituzionali da adottare per trovare una soluzione positiva alla crisi ed evitare di scivolare verso derive autoritarie.
  • Le arti e la bellezza sono un esercizio autoreferenziale destinato agli intellettuali o possono concretamente aiutarci nella vita quotidiana? Esiste una forma artistica colta che possa definirsi autenticamente popolare? L’arte può cambiare il destino delle persone? Può essere un mezzo di sopravvivenza e non solo di sussistenza? Da questi ed altri innumerevoli interrogativi, oltre che da una vita trascorsa nella produzione artistica, è nata, nell’autore di questo libro, l’idea un po’ utopistica che le forme artistiche, sia per il creatore che per il fruitore, o anche per l’interprete nel caso della musica, possano essere una via di fuga essenziale nella nostra esistenza, sempre più circondata da alienazione, mercificazione, volgarità. Ha senso dire che l’arte è il cibo dell’anima? Ovviamente si, ma le arti sono molto di più: piacere, conforto, esempi e ragioni di vita, modi di cambiare il mondo. Molti intellettuali ed artisti del passato si sono chiesti se l’arte potesse essere un mezzo rivoluzionario. La domanda è mal posta, perché le arti sono un utensile che serve all’uomo per esprimere il meglio di sé e la rivoluzione sta proprio qui: si tratta di una rivoluzione interiore che ci permette di essere persone libere. Questo testo non vuole proporsi come disquisizione da esperto ma piuttosto un libretto di consigli per stare meglio mediante l’arte e la bellezza, per fuggire dalle frustrazioni del quotidiano e giungere al fine ultimo di convivere felicemente con noi stessi.
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