La cattedrale di S. Tommaso Apostolo, la piazza antistante, sede del mercato cittadino, Corso Matteotti con i suoi palazzi più importati, il Castello con la sua monumentalità e la sua imponenza, l’Orientale, il Palazzo Farnese, la piazzetta del pesce e la Piazza Plebiscito con il fossato verso il nord, racchiudono come in un abbraccio, nel loro insieme, la realtà del quartiere storico originale della Città di Ortona. All’interno di questo “abbraccio” permanevano tracce significative che avevano formato le abitudini e i costumi caratteristici locali. In questo ambito hanno trovato spazio senza interferire negativamente, ma integrandosi fra di loro in modo emblematico, le attività storiche della Città di Ortona. Quando si percorre la Via dei Pescatori, chi è capace di lasciarsi andare alla sensibilità, sente ancora le tipiche frasi dei pescatori, il loro vociare forte e diretto, che rimaneva lontano ed avulso dalla signorilità di chi abitava sul Corso Matteotti o sulla Piazza. C’era nel quartiere una realtà urbanistica dei naviganti, dove le loro famiglie, guardando l’orizzonte mutevole dall’Orientale, potevano vedere la lontananza dei loro cari. La forte presenza della realtà contadina si era ricavata il suo spazio funzionale, le loro case tipiche avevano negli ingressi il posto dove commerciare giornalmente i prodotti della terra, le bottigliette con il vino appese all’esterno erano un richiamo esplicito. Anche i commercianti avevano la loro rilevante e significativa presenza che da Palazzo Farnese a Piazza Plebiscito custodivano il margine sud del quartiere. Gli artigiani con le loro attività rappresentavano una forza vitale, la maestria incontestata di personaggi notati di evidenti capacità ha formato generazioni di professionisti. Gli artisti poi, avevano una presenza diffusa e significativa con una funzione di collante dell’intero Quartiere che viveva intorno e della presenza forte e unica della Cattedrale di S. Tommaso Apostolo. La sfortuna volle che il fronte bellico con la sua mortale distruzione soffermò il suo alito su quella delicata ma indimenticata realtà. Maledetta Guerra!
Terravecchia e… dintorni
€15,00
Autore
Carlo Boromeo
Carlo Boromeo ha conseguito il diploma di tecnico nel 1963, quindi il diploma di perito industriale nel famoso 1968. Ha frequentato l’Accademia Navale e, quale uffciale di complemento, è stato imbarcato sulla 42^ squadriglia motosiluranti. Ha conseguito il titolo di capobarca per la pesca marittima, per il traffico e per il turismo. Per oltre sei lustri è stato iscritto a la gente di mare. Dal 1975, per un quarantennio è stato Amministratore della sua amata città e per un decennio del Consorzio Industriale della Valpescara, contribuendo fattivamente a promuovere lo sviluppo industriale, portuale e marinaresco di Ortona. Fervente cultore della Marineria e delle tradizioni locali ha scritto una edizione antropologica dell’ambiente della piccola pesca fissandone usi e costumi nel libro “La Mortella e la Mentuccia” volto a rimarcare antichi sistemi di pesca ormai in disuso ma che rimangono di grande valore culturale. Ha quindi elaborato uno scritto critico ed inedito dal titolo “Altro che Ombrina” ed il cui sottotitolo è: Chi è puttana è sempre Antonella: perché a celare la verità è come essere bugiardi. Il suo ambiente natio lo porta, oggi, a cimentarsi nella stesura di una raccolta di sonetti dialettali ortonesi col solo scopo di attraversare e rivivere le stradine della sua Terravecchia colma di umori unici, sapori e sensazioni sempre fresche che soli ne consentono una schietta rimembranza celata ormai sotto le basole delle sue stradine.
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Codice ISBN:978-88-99629-38-0