Dieci gocce d’autore

Autori

Lara Bellotti
Cresce fino all’età di 6 anni sulla costa romagnola, e da lì nasce l’amore infinito per il mare, la sua essenza. Laureata in lettere, fin da giovanissima ha coltivato l’amore e la passione per la lettura e la scrittura, facendone il suo lavoro che svolge tutt’ora: l’agente letterario-editor. Vive con la sua famiglia a Porto San Giorgio (Fermo-Marche) luogo in cui decide di trasferirsi definitivamente e felicemente nel 2016. L’amore per la poesia è il suo punto di riferimento, pur leggendo e apprezzando ogni genere che si rispetti, sia per professione che per piacere. Esordisce con i suoi scritti in questa antologia a più mani, e in un’antologia edita per la raccolta fondi del dopo sisma, dal titolo “E DOPO?” in aiuto alla ricostruzione della biblioteca di Pievetorina (Marche) comprensiva di più autori, ma ha già in programma la pubblicazione di un testo tutto suo.

Marina Simone
(Lanciano 16 dicembre 1982), psicologa e poetessa abruzzese risiede a Lanciano (Ch). Conseguita la maturità socio-psico-pedagogica al liceo “Cesare De Titta” di Lanciano (CH),si laurea in Scienze Psicologiche presso l’ Università degli studi di Chieti “G. d’ Annunzio”. Si laurea nell’ anno accademico 2010/2011 con una tesi in neuroscienze dal titolo “Disturbi psicologici da MCS”. Notevole la sua vena artistica nel campo letterario, nella poesia la quale iniziò a scrivere all’ età di otto anni. Privilegiando la scrittura in versi, a partire dal 2000 ha ottenuto riconoscimenti importanti con affermazioni in concorsi. Nel 2000 vince come seconda classificata la 5° edizione del “Premio letterario nazionale giovanile Roseto 2000”.

Carlo Collacchi
Nasce a Roma nell’aprile del 1968. Dagli anni ’90 compone canzoni e poesie dando vita ad alcune band attive nel panorama musicale capitolino. Dal 2008 si dedica unicamente alla composizione letteraria ricevendo, tra gli altri, Menzione d’onore al “Concorso Prader Willi 2009”,alla 17a edizione del Premio Letterario Internazionale “Trofeo Penna d’Autore” e alla 5a edizione del Premio Nazionale di Poesia, Narrativa e Fotografia “Alberoandronico”. Nel 2013 è presente ne “I poeti contemporanei 134”, edita dalla casa editrice “Pagine s.r.l.”.

Pierpaolo Rella
Nasce a Chieti nell’agosto del 1972 da madre e padre operai. Cresce timidamente rifugiando se stesso nella scrittura e nel disegno. Un particolare avvenimento travolge la sua vita, la perdita del lavoro che si associa alla separazione matrimoniale. Comincia la discesa a picco verso il baratro dell’invisibilità e diventa un senzatetto. L’unica cosa che ha lo ha mantenuto “vivo” è la costante presenza nella propria vita di una donna minuta, sua nuova compagna di vita e l’amore incondizionato dei figli. Da senzatetto partecipa a diversi reading poetici e concorsi letterari. Nel 2014 comincia a raccogliere tutto ciò che aveva prodotto, in un blog personale.

Sabrina Spadaccini
Nata a Sarzana (SP) il 19 dicembre 1972, da papà toscano e mamma campana.All’età di sei anni si trasferisce con la mia famiglia a Reggio Emilia, dove tuttora risiede. Scrive poesie, racconti brevi e appunti di viaggio, da tempo immemorabile. Ama smisuratamente la letteratura, soprattutto quella inglese dell’Ottocento. Nel 2012 ha aperto un blog dedicato a Jane Austen e a tutte le quarantenni romantiche: “40 anni con Jane”. Ha un Diploma Magistrale e una Laurea in Giurisprudenza. Dopo varie esperienze lavorative in ufficio (impiegata amministrativa, selezionatrice del personale, formatrice, ecc.) approda al mondo dell’insegnamento. Sposata, non ha figli, ma si reputa una super zia. Adora leggere, scrivere e viaggiare, soprattutto in Gran Bretagna, sulle tracce delle sue eroine. Alcune sue poesie sono già state pubblicate e i suoi diari di viaggio sono apparsi sul “Corriere Viaggi” e su quotidiani locali. Tutti i suoi scritti sono profondamente autobiografici e impregnati di sentimento, passione e romanticismo. Si definisce una persona spontanea, molto sensibile e orgogliosa.

Elisa Tardivo
(1974) vive in un piccolo paese della provincia di Padova. Impiegata, Master Reiki, madre di due figlie. Scrive da sempre ma solo da qualche anno ha preso il coraggio di pubblicare i propri pensieri e le poesie. “Riflessi in volo sul mare” è la sua quarta pubblicazione. Possiede una pagina su Facebook di oltre 15.000 fans. Il suo pseudonimo, Ironicafollia, è ciò che più la rappresenta, e spiega la necessità dell’anima di raccontarsi e raccontare ciò che percepisce dalle emozioni che la circondano.

Umberta Di Stefano
Nasce a Ceccano il 23 dicembre 1966. Nonostante la vita ristretta e frenetica, Umberta si avvicina fin da giovane alla stesura di testi, rime poetiche e racconti, che poi abbandonerà per lunghi periodi, accompagnati da lunghe letture e amore per la musica, famiglia e impegni. Ed è stato poi tutto il bagaglio raccolto in questo ultimo lungo periodo di blocco, ed alcuni incontri fatali con gli “angeli veri che camminano accanto a noi” a spingerla definitivamente verso la stesura del suo primo ed unico libro “L’angelo che prestò le sue ali ad una fenice” (2013), libro registrato alla Siae ed autoprodotto senza ricorrere a case editrici, per mettersi in gioco e testare le sue potenzialità davanti ad un pubblico. Umberta attualmente continua a scrivere, condividendo con ogni mezzo (eventi, social, media) le sue emozioni.

Simona Novacco
Vive e lavora a Pescara. Giornalista pubblicista, laureata in Lingue e letterature straniere e in Scienze dell’educazione è educatrice e consulente educativa. Dopo una lunga esperienza nel teatro danza, come regista e danzatrice, pubblica la sua prima raccolta le ore della sera che seguono alla cena, poesie per andare in scena (2013).

Stefania Miola
Nasce il 7/02/1975. Vive con la sua famiglia in un paese alle porte di Torino. Da sempre nutre un amore sconfinato per l’arte in tutte le sue espressioni. Esordisce nel 2015 con il suo primo libro edito da Rupe Mutevole Edizioni dal titolo “Un Unico Cielo il solo Vero…” prefazione del cantautore, scrittore e giornalista Enrico Nascimbeni. In alcune recensioni viene definita la poetessa dell’innocenza. Fa scendere le sue emozioni sulla carta come una pioggia sottile e lucente. “È una pioggia riversa in me, un mare che non riesco a contenere tutto” dice l’autrice. Testi dal sapore anticonvenzionale incuranti della metrica e dei vocaboli ricercati tipici della poesia ma che riescono ad avvolgere ed accarezzare l’anima del lettore. Parole molto intense che vanno dritto al punto e al cuore. Cambia pelle, ma non il vizio che contraddistingue il suo modo di scrivere, trascinando all’infinito le emozioni attraverso l’utilizzo dei puntini di sospensione.

Donato Tambone
Nasce a Bari nel 1956 è, professionalmente, docente di scuola elementare. Amante  delle emozioni, della musica e delle arti in generale, ha partecipato ad esperienze teatrali sperimentali post-avanguardia nella compagnia “Teatro Se” con lo spettacolo “Haldernableu” (regista Nicola Viesti), al tempo in cui Eugenio D’Attoma dirigeva “Il Piccolo” di Bari; ha collaborato alla nascita e alla crescita dell’Associazione di ricerca e cultura etnomusicale “Areantica”; collabora con iniziative collegate a mostre d’arte e spazi espositivi (Expoarte, gallerie d’arte….); ha promosso iniziative in qualità di operatore culturale collaborando con diverse Associazioni culturali, anche di respiro nazionale, come “I Creativi”.  È stato fra i soci fondatori dell’Accademia Culturale Europea “Federico II”, de “Il Nuovo Sottano”, dell’Associazione culturale ed ambientalistica U.P.E.S. (Unione Popolare Ecologia e Salute). Si diletta anche scrivendo poesie, con alcune delle quali si è classificato ai primi posti in concorsi nazionali ed internazionali; alcune liriche sono state inserite una agenda artistica a carattere nazionale (“+ 0 – 2000 :100 anni di Arte e Cultura in Puglia”) . Invitato spesso come dicitore di poesie, proprie ed altrui, ha collaborato col Club Artistico “C’era una volta Macondo”, il Gruppo  de “I Borderline”; è intervenuto a vernici presso la Galleria del Circolo Unione di Bari (Teatro Petruzzelli), azioni sceniche della performer Rosanna D’Abramo. Le sue liriche rispecchiano la proteiforme natura del suo essere: alcune sono quasi auliche, altre son pugni nello stomaco; alcune sono ironiche, semplici e gentili, altre seguono sentieri emotivo-intimistici e linguistico-sperimentali; talune si dispiegano in immagini immediate, altre hanno connotazioni alquanto ermetiche.